Svegliati e vivi! by Dorothea Brande

Svegliati e vivi! by Dorothea Brande

autore:Dorothea Brande
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Vallardi A
pubblicato: 2014-05-14T22:00:00+00:00


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AVVERTENZE E MODALITÀ D’USO

Prima di proseguire, ritengo opportuno elencare ciò che è estraneo a questo metodo.

Innanzitutto, il successo non si ottiene con l’ipnosi. Questo è un punto importante da comprendere, perché sono numerose le persone che, per i loro motivi, temono e rifiutano tutto ciò che si basa sull’ipnosi, anche nella forma dell’autosuggestione. I lavori della già citata scuola di Nancy, resi noti da Émile Coué, sono ricchi di spunti per imparare a dirigere le nostre attività verso il raggiungimento di alcuni obiettivi.17 Non è un caso, però, se la moda dell’ipnosi, un tempo molto diffusa, oggi è quasi scomparsa. Nonostante tutti gli avvertimenti, sono troppe le persone che, cercando di curarsi da sole, hanno finito per aggravare i problemi che intendevano risolvere.

Perciò, anche se una frase tratta da un capitolo di un testo sull’ipnosi ha contribuito alla scoperta della nostra formula, il legame del nostro metodo con l’ipnosi finisce qui. Suggeriamo di far ricorso, in un primo momento, alla propria volontà, quel tanto che basta per decidere di sperimentare un sistema nuovo. Poi, come accade per la scuola di Nancy, l’immaginazione prenderà il sopravvento, liberando la mente dalla negatività, dalla confusione, dalle incertezze e dalle paure.

La differenza consiste in questo: con l’autosuggestione si rischia di perdere il contatto con la realtà e di procedere come quando si sognava a occhi aperti o si era depressi, ma nella direzione opposta. C’è il pericolo di «esaltarsi», di cadere in preda a un’euforia eccessiva che comporta una sorta di «intossicazione» mentale, tanto dannosa quanto temporaneamente piacevole. Non si può vivere sempre in stato di eccitazione e, se si potesse, si ridiventerebbe incapaci di agire in maniera efficace nel mondo concreto. Quando non si agisce sulla realtà, si è ben lontani dalla realizzazione personale e ci si autoinganna profondamente, come sempre.

Occorre, invece, agire con sicurezza, con fermezza e liberamente e solo allora ha inizio una gioia che non porta alcun rischio. La mente, sgombra dai dubbi, inizia ad ampliarsi e a trarre piacere e soddisfazione dalla propria attività. Scaturisce, allora, in noi un’euforia che non ha nulla a che vedere con l’illusione o con l’ipnosi e che non sarà seguita da reazioni opposte che la neutralizzeranno.

Il secondo consiglio è di non fare affermazioni come «Non posso fallire», oppure «Raggiungo sempre tutti i miei obiettivi» e simili. Questo metodo, che per molti è utile, ha troppo in comune con l’autoipnosi per chi non capisce appieno il principio su cui si troverà a lavorare una volta adottatolo. Molti di noi si discostano poco dal prosaico buon senso comune quando cercano di impiegare il «metodo assertivo»; per ogni persona che utilizza con efficacia il metodo, inoltre, ce ne sono cento che si sentono ridicole quando ci provano. Altre ancora ottengono ottimi risultati per qualche tempo, ma poi si ritrovano in una situazione peggiore della precedente. Non intendo, tuttavia, disapprovare tale metodo, quando è utilizzato da persone per cui è, per così dire, «caratterialmente» adatto. Per chi invece è scettico, anche solo in parte, è probabile che questo sistema si riveli più frustrante che altro.



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